Non solo tra due mondi

Non solo tra due mondi

Lunedì mattina facevo la spesa come ogni settimana, quando mi sono accorta che il supermercato aveva cambiato completamente veste.

Mi fa sempre un certo effetto quando le vetrine, le strade, i supermercati si vestono a festa per l’arrivo del Natale.

Non so dirvi, e non so se questa sensazione, strana, la proviate anche voi, per me è come essere un po’ in sospeso. I banconi si sono iniziati a riempire di confezioni dorate con tanto di fiocchi rossi, di calendari dell’ Avvento del lego, di panettoncini a forma di Babbo Natale, c’erano perfino i leccalecca nei colori dell’arcobaleno da attaccare all’albero e i sacchetti di medaglie di cioccolato che ci regalavano da bambini.

Sarà il periodo di precarietà che stiamo vivendo, ma mi ha fatto tutto uno strano effetto, di bello e di attesa di qualcosa allo stesso tempo.

E ho pensato al nostro mondo, così pieno di contraddizioni.

Ho pensato che questa è la cultura che respiriamo, che viviamo tutti i giorni. Una cultura fatta di luci, di sfarzo, di cose belle e golose. Non vi nascondo che in quella spesa, quel giorno, ho comprato più dolci del solito, proprio per coccolarmi un po’.

Ecco questo è il nostro piacere della nostra cultura occidentale: stare bene, vivere con agi, comprare oggetti che ci rendono felici. E che male c’è? Nessuno.

Riflettendoci bene però mi sono accorta che una cultura per essere forte, per essere un pensiero dominante, deve avere valori forti da propugnare e soprattutto da praticare, con ideali che devono per forza proporre qualcosa che valga a livello spirituale.

Se il nostro mondo proponesse solo il valore del consumismo, del denaro, il Natale non avrebbe più senso.

Il nostro mondo non crede solo nel valore del benessere materiale, perché senza un benessere spirituale questo non può esistere.

Ho ripercorso nella storia i valori della nostra Europa, di cui dobbiamo farci sbandieratori e portavoci, perchè solo proponendo valori FORTI possiamo risultare FORTI.

Tra tutti quello che sventoliamo di più è la LIBERTA’: la libertà di opinione, di stampa, di religione, di pensiero, di espressione.

Sicuramente abbiamo fatto della Libertà il nostro fiore all’occhiello, ma, perchè si imponga in modo democratico come un valore, bisogna sempre accompagnarlo ad un altro valore che non bisogna mai dimenticare il RISPETTO.

La libertà occidentale, o meglio europea, che risente indubbiamente dell’influenza romana e cristiana, è legata al valore del rispetto.

La mia libertà finisce laddove comincia la tua.

Esercito la mia libertà laddove non reca danno alla tua libertà.

La libertà ha valore se trova un confine ben marcato nel rispetto dell’altro.

E purtroppo è questo che il nostro mondo occidentale ha dimenticato e che sta trasformando la nostra cultura in una cultura debole.

Oggi ognuno di noi vive la libertà come “io faccio quello che voglio, quando voglio e come voglio non curandomi di nessuno”. E così la libertà tanto inneggiata durante la Rivoluzione francese è degenerata in individualismo, un valore? Direi di no, per me un disvalore!

Vi porto alcuni esempi: non trovo parcheggio, chi se ne frega se parcheggio nel posto per disabile, tanto ho diritto a trovare un posto, chi se ne importa se poi lui deve fare un chilometro in più di strada a fatica superando i dossi per arrivare in posta; voglio esprimere quello che per me è arte, il mio pensiero, chi se ne frega se lo scrivo sui muri di un palazzo imbrattandoli con scritte ai più incomprensibili e i condomini devono spendere tempo e soldi per farlo imbiancare; voglio divertirmi fino a notte fonda facendo cagnara sotto i portoni delle case disturbando, chi se ne frega se la gente non riesce a dormire; non ho voglia di separare i prodotti della raccolta differenziata perché è noioso, chi se ne frega se poi al posto mio lo deve fare il portinaio che poi si taglia perché avevo buttato il vetro nella carta; ho voglia di sballarmi bevendo a più non posso perché così non mi sento più, chi se ne frega se poi salgo al volante e tiro sotto uno, e si potrebbe andare avanti tristemente all’infinito.

E poi possiamo entrare nei nostri piccoli mondi privati: ho un desiderio impellente di rispondere a quel messaggio su whatsapp che non può proprio aspettare e chi se ne frega se non sto ascoltando la persona seduta al tavolo davanti a me, ho voglia di divertirmi un po’ con una persona perchè mi sento tanto solo e ho bisogno di contatto fisico e chi se ne importa se la illudo e poi la butto nel cestino quando mi sono stancato senza chiedere neanche come sta, ho voglia di andare in montagna con gli amici e chi se ne frega se non vado a prendere mio figlio a scuola anche se glielo avevo promesso.

La nostra libertà si è trasformata in egoismo.

E così saremo sempre dei perdenti, dei vigliacchi, gente che quando sbaglia sa solo scappare.

Gente che non conosce il confronto, il dialogo tra i mondi, che non sono solo due, come sembra in questo ultimo periodo, ma sono molti, molti di più.

Gente che se ne va, solo per fare altrove tutto quello che ha voglia di fare.

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