Un amore “pizzicato”

Un amore “pizzicato”

A Milano, si sa, non c’è il mare. E spesso, almeno in città, nemmeno il vento.

Che volete, non siamo mica al Sud!

Eppure il Sud a Milano c’è.

E si fa vedere al calare della notte, nelle piazze che di giorno ospitano i continui andirivieni della gente comune, che lavora, nelle piazze in cui si cammina spediti, ognuno preso dai propri affari.

Piazze in cui di notte, invece, si balla.

Sono le piazze delle “clandestine”, raduni organizzati attraverso passaparola sui social, dove si balla al ritmo delle musiche popolari del Sud: tarantella, tammurriata, pizzica e tutto il repertorio della tradizione.

Ed è proprio attorno a queste “clandestine” che ruotano le vicende del convincente esordio alla scrittura di Giuseppe Vivace dal titolo “un amore pizzicato”, edito da Città del Sole per la collana “La Bottega dell’Inutile”.

Quello delle “clandestine” è un mondo che ho avuto la fortuna di conoscere da vicino, in prima persona. Tutto avviene in estrema semplicità e spensieratezza: la piazza giusta per non disturbare il vicinato, i suonatori con i loro strumenti, il vino, i taralli e qualcos’altro da mangiare portato da casa, meglio se del Sud. Tutto qui?

Tutto qui. Perché al Sud bastano pochi e semplici ingredienti, purché genuini, per dare vita a dei veri e propri prodigi. Infatti, l’alchimia che si crea durante le “clandestine” è davvero unica: chiudendo gli occhi vi sembrerà di essere ad una tipica festa popolare del Sud: i colpi sul tamburello, i canti in dialetto, i passi decisi di chi balla, la folla che incita, l’aria fresca delle sere d’estate. In serate come queste, innamorarsi è fin troppo facile.

Ed è proprio quello che accade a Pepe, il protagonista del libro, quando incrocia lo sguardo di Lucia: per Pepe è come sentire il morso della taranta, animale simbolo della tradizione popolare. Qualche timido passo di danza, poche parole sussurrate timidamente, e poi i baci, la passione, l’amore che sconvolge e libera i due protagonisti dalla fragilità delle loro vite.

Ma ogni morso porta con sé anche il veleno che, presto o tardi, chiederà il suo prezzo: una antica e inaspettata minaccia verrà, dal profondo Sud, a turbare i loro sogni. Riuscirà il loro giovane amore a farsi antidoto e ad avere la meglio oppure dovrà soccombere all’ineluttabilità degli eventi?

Le pagine di questo “amore pizzicato” scorrono veloci fra le dita: il ritmo narrativo è serrato, con una cadenza che ricorda i colpi sul tamburello nella pizzica. La trama si sviluppa coerente e compatta, non si perde in frivolezze e va dritta al punto, e al cuore. E’ questa, infatti, la vera abilità di Vivace: quella di creare potenti suggestioni, lasciando spazio al lettore per completare con l’immaginazione ciò che lo scrittore abbozza.

Macro tematiche come l’amore, l’amicizia, le radici vengono scuoiate, ripulite del superfluo ed esposte allo sguardo di chi legge nella loro essenza più intima. Così è facile, durante la lettura, sorprendersi ad immaginare la Calabria più aspra ed incontaminata, i giochi di luce sulle acque dei Navigli, l’aria carica di festa delle “clandestine”, gli sguardi dolci e timidi degli amanti.

Un testo, dunque, che convince per la sensibilità e la delicatezza con cui Vivace racconta di questo “amore pizzicato”; un libro che vi farà venire voglia di scoprire di più sul mondo delle “clandestine” (e magari di ballare scalzi fino all’alba!).

Segnate in agenda la serata di presentazione del libro, venerdi 25 maggio alle 19.00 da Hug in via Venini, 83 a Milano; dopo la discussione ci sarà anche spazio per la world music con gli eccellenti SonAsud (Paolo Sofia – Voce, Giovanni Iachipino – Percussioni, Carmelo Colajanni – Fiati, Mattia Spezzano – Chitarra). Questo il link alla pagina facebook dell’eventohttps://www.facebook.com/events/173886293310128/

Buona lettura!

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