6 Appunti sul Golden Globe a Ennio Morricone

6 Appunti sul Golden Globe a Ennio Morricone

Ennio Morricone ha ricevuto il suo terzo Golden Globe per la colonna sonora di The hateful eight, ultimo film di Quentin Tarantino. Ieri è anche arrivata la sesta nomination per gli Oscar, unico grande nome italiano in corsa quest’anno. Qualche appunto, in ordine sparso, è d’obbligo.

#1 Se Morricone fosse nato in America avrebbe ricevuto molti più premi, sicuramente qualche Oscar in più oltre a quello, meritatissimo, tardivamente tributatogli alla carriera nel 2007. E’ stato inoltre ignorato dall’Academy fino al 1979, a partire dal quale sono fioccati anche i vari Gramy, David, Baftas… I migliori lavori del compositore romano vivono ancora oggi di luce propria, senza i riconoscimenti che si sarebbero meritati.

#2 The Hateful Eight non è uno dei capolavori del maestro. Giustamente molto diverso dalle colonne sonore realizzate per Sergio Leone, sembrerebbe una musica più adatta a un thriller. Lo stesso Morricone ha detto di non considerare come un western l’ultimo film di Tarantino, e su questa idea (preventivamente dichiarata allo stesso regista) ha impostato la sua composizione. Il tema principale è “semplice, ma mescolato con una miriade di suoni dissonanti“. Non ci sono invenzioni straordinarie ma si tratta comunque di un lavoro ordinato e ben più caratterizzante di altre colonne sonore nominate per i prossimi Oscar, come quella di Thomas Newman per Il ponte delle spie.

#3 La collaborazione è arrivata dopo un lungo corteggiamento del regista che già provò a chiedergli uno score originale per Bastardi senza gloria: Morricone rinunciò per mancanza di tempo. Una musica originale rappresenta comunque una tappa fondamentale nel cinema di Tarantino, noto per le sue tipiche soundtrack, composte “saccheggiando” musica da altri film di genere, spesso proprio di Morricone (da Kill Bill a Django). C’è chi ha criticato i collage tarantiniani, a metà fra una citazione e la compilation di un fan, ma sarebbe come non riconoscere il suo tratto distintivo: la folle passione per la cultura cinematografica.

#4 Annunciando l’impegno a collaborare in un prossimo film, Morricone ha chiesto al regista di poter cominciare la prossima volta a lavorare con più tranquillità prima che il film venga girato. In questo caso Tarantino ha fornito al compositore, nella sua casa di Roma, una traduzione del copione, senza mostrargli neanche un fotogramma del film; mentre il maestro non ha neanche voluto fischiettargli il tema che aveva in mente prima che venisse suonato dall’orchestra. Gliel’ha descritto invece visivamente, ricorrendo alle immagini di un paesaggio invernale in cui si crea una situazione di pericolo. Morricone ha infatti più volte dichiarato di aver cercato di raccontare, quasi proteggere, la violenza del film, assente nei suoi vecchi western.

#5 Ritirando il Golden Globe, Tarantino è andato oltre la sua nota esuberanza risultando piuttosto imbarazzante. In primo luogo la sparata, molto americana, del paragone con Mozart, Beethoven, Schubert: confronto palesemente assurdo, che ha strappato sorrisi in sala e allo stesso Morricone: “una battuta carina”. Ma soprattutto il grave errore commesso nel sottolineare che Morricone non aveva ancora mai ricevuto premi fuori dall’Italia, dimenticandosi (fra i tanti) altri due Golden Globe e l’Oscar onorario: non proprio noccioline. La dimenticanza è stata purtroppo condivisa da alcuni articoli del web.

#6 Ieri è arrivata anche la sesta nomination all’Oscar. Cosa aspettarsi? In genere i “globi” sono considerati un’anticipazione della statuetta più ambita di Hollywood, ma in questo caso siamo pessimisti. L’Academy, è noto, tende a preferire gli americani così come a premiare gli italiani solo quando rappresentino le concezioni stereotipate di se stessi. Mafia, tarantella, dolce vita, poco altro. Il premio ricevuto da La grande bellezza non fa eccezione. Sarebbe quasi assurdo che venisse premiato questo comunque ottimo lavoro, considerando quali capolavori di Morricone non hanno ricevuto riconoscimento. L’impressione è che alcuni premi ottenuti in tarda età valgano non solo come celebrazione del singolo lavoro ma di tutta la meravigliosa carriera. Speriamo che vada così anche il prossimo febbraio: sia chiaro che il nostro pessimismo è, in parte, banale scaramanzia.

tarantino golden globe

 

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