Revenant: stavolta Di Caprio vincerà l’Oscar?

Revenant: stavolta Di Caprio vincerà l’Oscar?

Un film di straordinaria bellezza e intensità, che avvince e conquista lo spettatore dall’inizio alla fine.
Questo è “Revenant”, redivivo, l’ultima fatica – mai termine fu più appropriato – di Leonardo Di Caprio e Alejandro González Iñárritu.
Il film è ambientato nell’800 e narra la storia di Hugh Glass (di Caprio), cacciatore di pelli che durante una spedizione viene aggredito da un orso femmina e, abbandonato ferito e sanguinante, solo e senza risorse, lotterà per sopravvivere e  percorrere oltre 300 chilometri che lo separano dal suo scopo.
Come genere è un film indefinibile, un misto tra esistenzialismo e western. Una storia intrisa di misticismo e spiritualità, che si sviluppa in una natura incontaminata, tra squarci di paesaggi di abbacinante bellezza, musiche avvolgenti, e l’interpretazione al solito eccellente di Di Caprio.
Lui stesso ha dichiarato che si è trattato del “film più estremo, impressionante, fisico e incredibile nel quale avesse mai lavorato, un’esperienza unica in termini di epica esistenziale”.
Effettivamente Revenant è stato girato in condizioni proibitive.
Innaritu ha raccontato che Di Caprio ha recitato “nelle condizioni più difficili, con addosso pesanti costumi di scena (45 kg pare), strisciando su terreni ghiacciati, in luoghi bui e inospitali”, ” che il film è stato girato per nove mesi nella Colombia britannica”, dove era possibile “lavorare un’ora e mezzo al giorno, sia per la luce che per le temperature rigide’”.
Un di Caprio devastato, il volto trasfigurato, viene maciullato da un orso, si pasce di fegato di bisonte e pesce crudo appena pescato, sopravvive al gelo e agli stenti della fame.
Vien da chiedersi cos’altro debba sopportare per vincere l’agognata statuetta.
Sì, perché la domanda che tutti si pongono ora è se un film di eccezionale fattura come questo, gli varrà finalmente il riconoscimento dell’accademy.
Da tempo di Caprio non sbaglia la scelta di un film, nella recitazione dimostra sempre notevole bravura; eppure, inspiegabilmente, l’ambito premio continua a essergli negato.
Scaramanticamente lui dice di non pensarci, di non aver fatto questo film per l’Oscar, ma è davvero difficile credergli.
Negli ultimi anni ha avuto nomination per “the departed” e “il grande Gatsby”. Nel 2014 a soffiargli la vittoria per il miglior attore protagonista (per the wolf of Wall Street) fu un macilento Matthew Mcconaughey.
E forse proprio il caso di Mcconaughey e di Di Caprio in Revenant- ma si potrebbero citare anche Charlize Teron e altri – sembra suggerire l’impressione che taluni attori siano penalizzati dalla loro sfolgorante bellezza, quasi che, per vincere un Oscar, ed essere presi sul serio, serva occultarla.
L’accoglienza di Revenant finora è stata trionfale: ha già ottenuto tre dei principali Golden Globe e ricevuto 12 candidature agli Oscar (per il regista messicano sarebbe una consacrazione dopo che l’anno scorso fu iridato per Birdman).
Il 28 febbraio sapremo se la buona sorte arriderà anche a un Di Caprio che mai come questa volta ha dato prova di meritarsi questo riconoscimento. (Nel frattempo, vi consigliamo caldamente di vederlo).

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