Luciano: genio intramontabile

Luciano: genio intramontabile

Per chi ama la musica elettronica ci sono degli artisti che rimangono punti di riferimento intramontabili nonostante il passare del tempo, in grado di entusiasmare il pubblico con il proprio talento e maestria in fase di produzione così come dal vivo ad un concerto o dj set; a questa categoria non può che appartenere Luciano.

Luciano Nicolet nasce nel 1978 a Sainte-Croix, cittadina della svizzera francese, ma in seguito alla separazione dei suoi genitori, a 11 anni, è costretto ad emigrare in Cile, paese d’origine della madre.

Trascorre la sua infanzia in una condizione di estrema povertà che lo costringe ad abbandonare la scuola all’età di 17 anni per  lavorare come garzone, lavapiatti e altri mestieri simili, che gli consentono di sostenere economicamente la madre che gli regala per il suo 16esimo compleanno una chitarra elettrica a 16 anni, cosa che lo spinge a matterie su una band con dei suoi amici. Ma per sua e nostra fortuna il progetto non ha successo e decide di passare alla musica elettronica, in quanto, come ha successivamente dichiarato, in essa “Si può sostituire il batterista con la drum machine“.

Possiamo dire che la sua carriera abbia avuto una forte connotazione popolare, infatti Luciano in questi anni iniziava a destreggiarsi col mixer e a mettere i primi dischi alle feste clandestine nei quartieri poveri di Santiago del Cile.

Il suo nome inizia a girare grazie al passaparola e viene notato da un giovane dj che si stava affermando particolarmente in quel periodo, stiamo parlando di un certo Riccardo Villalobos, di cui parleremo sicuramente in nostri prossimi articoli, che decide di portarlo con sé in Europa per fargli esprimere al meglio il suo talento.

Siamo giunti quindi alla svolta della carriera di Luciano ; è infatti grazie a questo suo trasferimento nel vecchio continente che ci fa conoscere la sua musica, caratterizzata da un mix tra minimal techno e house, con l’aggiunta di ritmi tribali ed influenze latine.

Per avere un riscontro concreto riguardo a quanto vi diciamo, il nostro consiglio è di andarvi ad ascoltare il suo album, uscito nel 2009, intitolato “Tribute to the sun“, sintesi perfetta e particolarmente centrata  del suo credo musicale.

Nel corso degli anni Luciano è passato dall’esibirsi in contesti di nicchia all’avere un proprio party personale all’Ushuaia di Ibiza, intitolato “Luciano and friends“, progetto estremamente suggestivo, chi vi scrive ha avuto la fortuna di poter assistere ad un suo set al tramonto nell’isola spagnola, provando emozioni difficilmente ripetibili.

In questi anni  il nostro artista ha ricevuto molte critiche per questa sua scelta di voler raggiungere una platea sempre più ampia di pubblico, a discapito probabilmente della qualità della musica proposta, e in alcuni casi possiamo dire che queste lamentele siano state fondate. Ma lo scorso Gennaio è accaduto un qualcosa di straordinario; infatti Luciano ha effettuato una Boiler Room sulle alpi svizzere usando solo vinili per il proprio set, mettendo dischi clamorosi, come la sua “Fourges et sabres” e “I can’t kick this feeling when it hits” di Moodymann, mostrando ancora una volta di non aver perso il tocco che lo ha sempre contraddistinto e  che gli aveva fatto guadagnare l’appellativo di “Magic“.

THAT’S ALL FOLKS

MUCH LOVE

 

 

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