Romics: perchè i fumetti non sono solo supereroi

Romics: perchè i fumetti non sono solo supereroi

Si è conclusa il 2 ottobre la XX edizione del ROMICS: un festival internazionale di fumetti, animazione, cinema e games che come ogni anno anima la Fiera di Roma. Un appuntamento che riunisce migliaia di appassionati e curiosi e che dal 2013 è diventato semestrale grazie al successo ottenuto. Non è solo una grande rivendita di fumetti quindi. Il festival viene organizzato con la speranza di poter attrarre non solo gli intenditori. Eh si, perché oltre ai cosiddetti nerd che in questo universo ci sguazzano come se fosse il loro, molti altri “profani” (come la qui presente) si divertono a scoprire nuovi mondi e vie di fuga da una realtà spesso monotona. Non sono di certo un’esperta, anzi direi proprio che la mia conoscenza di questo ambito si limiti al livello base: amo i Peanuts, Mafalda e Topolino; ho visto i vari film dei supereroi Marvel e DC Comics (perché attenzione: c’è differenza!), ma non ne ho mai sfogliato un fumetto; so chi sono Tex, Diabolik, Zagor e Dylan Dog, ma solo perché mio padre ne ha una libreria piena. Infondo, chi non ha sentito parlare di Iron Man, Batman o Snoopy? Chiunque, pur non avendo visto un film o un fumetto, saprebbe riconoscerli. Ma c’è ancora tutta una parte di questo mondo, quella che riguarda i manga, i giochi di ruolo, le collezioni e il cosplay, che ancora mi è ignota. E il ROMICS è di sicuro un ottimo punto di osservazione.

Come ogni polo fieristico che si rispetti, anche quello della capitale si organizza in diversi padiglioni all’interno dei quali si possono trovare stand di fumetterie e negozi di gadget, mostre, workshop e laboratori per grandi e piccini, esibizioni, incontri con autori e illustratori, convegni e anteprime. Anche per questa edizione un fitto programma di eventi che si potrebbe seguire in toto solo con l’aiuto del giratempo di Hermione. Fra i tanti: workshop di fumetto, disegno, stampe in 3D; laboratori di Editing e Reading e i JuniorLab della Scuola Romana dei Fumetti; proiezioni e presentazioni di grandi major cinematografiche come Warner Bros o 20th Century Fox Italia; le conferenze per il 25° anniversario di Fantaghirò, o sulle contaminazioni tra cinema, illustrazione e performance; la mostra su Diabolik, con più di 300 tavole originali, edizioni rare e gadget; il palagames, dove partecipare a tornei e giochi; le selezioni internazionali nella gara di travestimento del ROMICS Cosplay Award. Questi ultimi in particolare, i cosplayers, sono forse una fra le più grandi attrazioni dell’evento: molti fra questi appassionati si sfidano a colpi di ago e filo, dando vita a creazioni stilistiche davvero notevoli, riproducendo fedelmente gli abiti di diversi personaggi di saghe, serie tv, videogames, film d’animazione. Molti seguono le mode (solo quest’anno penso di aver visto almeno una cinquantina di ragazze travestite da Harley Quinn, ringraziando l’accattivante versione data da Margot Robbie in Suicide Squad); altri invece sfidano il passare del tempo, come i veterani Terra di Mezzo Cosplayers che si ispirano per i loro costumi alle storie di Tolkien de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Volontariamente o no ci si ritrova quindi a rincorrerli fra un padiglione e un altro sperando di fare una foto insieme, come se fossero personaggi famosi reali.

E ci si sente più spensierati e divertiti dopo essersi immersi in questo carnevale tematico, fatto di trucchi, matite o computer. E come una loro avventura si riemerge con esperienze da raccontare e molte foto ricordo.

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