Thriller, l’album essenziale

Thriller, l’album essenziale

C’è un solo artista che è stato capace di impossessarsi della musica, manipolarla, sentirla, e farne un mezzo di comunicazione di massa universale: ed è Michael Jackson. La sua musica è arrivata (e arriverà) in ogni angolo remoto della Terra, perchè è inevitabile. Perchè tutti conoscono il Pop, e chi conosce il Pop non può non conoscere il suo Re. Dominatore incontrastato dal momento dell’uscita di Off The Wall, ed ufficialmente incoronato dopo che questo capolavoro uscì, nel 1983, diventando l’album essenziale per eccellenza.

Sette singoli su nove canzoni totali. Tutte hit in classifica. E se per prudenza non sono uscite le restanti due tracce, col senno di poi, sarebbero state top ten senza battere ciglio. Ma al di là dei numeri che fanno impressione per un album che rasenta la perfezione del business musicale, è bello capire come viene raggiunto il massimo grado di maturità musicale di Michael.

Thriller si intreccia negli anni ’80 con una prepotenza ed una consapevolezza tale da far inchinare la nascita di nuove tendenze fra le più caratteristiche del decennio musicale. Stiamo parlando di un album che trascina le emozioni e la difficile infanzia di Michael nei 70s, dove si esprimeva con i fratelli poi da solo, e segue un percorso di crescita clamoroso, annettendo tonalità funk, soul, e hard rock, in un mix di generi che fa di lui il Re del regno musicale Pop.

Si passa da una corazza funky composta da Baby Be Mine e PYT (la mia preferita) all’hard rock di Beat It, con tanto di contributo di Eddie Van Halen nell’assolo di chitarra. Dall’horror-pop di Thriller, si giunge all’incredibile soul di The Girl Is Mine, dove Paul McCartney ben collabora con Michael in un ritmo soft-rock che non ti aspetti. Human Nature e Lady Of My Life sono la faccia malinconica e sofferente dell’album, che ben disegnano un lato della sua personalità che è sempre stato criticato, brutalmente frainteso, ma che semplicemente racchiudeva una sensibilità fuori dal comune, quella sensibilità che ha permesso di toccare l’anima di tante persone e di aiutarne altrettante in difficoltà.

Michael ha sempre fatto della sua musica una via per esprimere al mondo cosa ci fosse di bello e di brutto. Cosa doveva essere cambiato e cosa invece apprezzato. Le sue canzoni hanno suscitato l’attenzione di intere popolazioni e capi di Stato, nonché le sue iniziative umanitarie e di filantropia. Se solo la sua delicatezza e la sua sensibilità fossero state egualmente rapportate al suo successo musicale, forse oggi, vivremo in un mondo un po’ migliore.

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