Motor City Drum Ensemble: la selezione musicale prima di tutto

Motor City Drum Ensemble: la selezione musicale prima di tutto

Di questi tempi, il ritorno alla House music  pura e genuina sembra essere un’esigenza sempre più impellente per tutti coloro che gravitano attorno alla scena elettronica, sia italiana che internazionale.

Il rischio  è farsi trascinare dall’hype, rendendo questo periodo come un semplice trend momentaneo privo di significato; lo stesso discorso vale per il ritorno in auge del vinile; ecco perché è fondamentale raccontare le storie di personaggi che hanno fatto dell’uso del vinile e della riscoperta di suoni del passato finiti nel dimenticatoio, una ragione di vita.

Danilo Plessow, Aka Motor City Drum Ensemble, nasce nel 1985 in un paesino rurale nel sud della Germania, salvo poi trasferirsi in quel di Stoccarda; il suo nome d’arte si deve infatti alla città tedesca, dove hanno sede la Mercedes Benz e la Porsche.

La sua infanzia è totalmente dedicata alla produzione musicale; era per l’appunto membro di una band, in cui suonava la batteria, sua grande passione sin dalla nascita, in seguito, l’utilizzo di campionatori e il passaggio alla musica elettronica ci consegneranno un artista geniale.

Possiamo dire che il vinile sia un elemento fondamentale nella vita e nella carriera di Danilo, inizia infatti a collezionare dischi dall’età di 15 anni, arrivando a numeri stratosferici ( pare che abbia una collezione privata di più di 15.000 vinili!).

Insomma, non stiamo parlando di un dj che segue la moda del momento e si adegua alle tendenze del mercato, bensì di un vero e proprio artista che ha da sempre seguito la sua visione musicale, fatta di Raw House, Disco e Black music oltre che al Funk, portando in scena la sua passione maniacale per il vinile, di cui fa un uso smodato, innamorato della sua componente tattile, che non è evidentemente contemplata da chi fa uso esclusivo di chiavette USB nei propri set.

In una intervista concessa a Resident Advisor per la serie “Between the Beats” la mattina successiva ad una Boiler Room condotta in maniera sensazionale in quel di Londra, decide di vagare per la città alla ricerca di mercatini di vinili usati; la frase che più riassume la sua visione di vita è sicuramente questa: “La sensazione che provi quando trovi un disco che stavi cercando da tempo è impossibile da replicare e da descrivere in alcun modo”.

L’anno della svolta per la sua carriera musicale è sicuramente il 2008, quando pubblica la serie chiamata “Raw Cuts”, in cui propone una serie di brani che rappresentano la sua visione musicale; da quel momento viene chiamato sempre più frequentemente dai club in giro per il mondo e decide di dedicarsi in maniera quasi totale alla selezione musicale, fatta di una ricerca continua di tracce finite nel dimenticatoio, da riproporre al momento giusto in modo da fare esplodere la pista da ballo!

Quando si dedica alla produzione, lo fa esclusivamente con macchinari analogici, è interessante il progetto di Ambient music portato avanti con Marcus Worgwull (Innervisions), in cui i due fanno un uso frenetico di sintetizzatori, senza puntare alla creazione di un suono orientato per forza al dancefloor.

Contemporaneamente porta avanti la sua etichetta musicale, denominata MCDE Recordings, grazie alla quale può proporre artisti che si avvicinano il più possibile ai suoi gusti musicali; se volete un consiglio, ascoltatevi qualche traccia di Harvey Sutherland!

Venerdì 5 Maggio, Danilo è venuto a suonare qui a Milano al Dude Club, che è ormai una tappa fissa quando passa in Italia, proponendo la solita musica di qualità, facendo letteralmente impazzire tutti quanti fino alle 5.30 del mattino; sembrava non voler mai chiudere il set per farci fare un viaggio pedagogico alle origini della musica soul.

Se siete curiosi di ascoltare un suo set, vi consigliamo questa Boiler Room al Dekmantel Festival di tre anni fa; definirla magistrale è a dir poco riduttivo.

Music always!

 

 

 

 

 

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