“Love, Nina”

“Love, Nina”

Gli inglesi, soprattutto negli ultimi mesi, hanno visto intaccare una parte del loro prestigio internazionale da scelte economico/politiche piuttosto opinabili.

Eppure pare che, nella “Perfida Albione”, ci siano ancora persone dotate di uno straordinario talento. Due di queste persone sono Nina Stibbe e S.J. Clarkson, rispettivamente l’autrice del libro “Love, Nina” e la regista che ne ha curato la trasposizione televisiva.

Il libro “Love, Nina. A nanny writes home” è stato il più venduto del 2015 in UK. Una specie di memoriale epistolare di una giovane (Nina, per l’appunto) nata a Leicester, che si trasferisce a Londra per diventare bambinaia a domicilio. Dopo un primo tentativo andato male, viene assunta dalla bizzarra Georgia, madre di due maschietti abbastanza esagitati. Sotto forma di lettere inviate alla sorella, partecipiamo alle disavventure quotidiane di Nina, che cerca di adattarsi alla Londra degli anni 80 e al nuovo lifestyle.

La serie tv, adattata dal libro, è una miniserie di 5 episodi di 30 minuti l’uno, con Helena Bonham Carter, che non ha certo bisogno di presentazioni, per il ruolo di Georgia (la madre) e Faye Elaine Marsay (la tipa monoespressiva che randella di botte Arya in Game of Thrones) nel ruolo di Nina, facendole fare, tra l’altro, un sacco di faccette buffe.

Un altro dei talentuosi dell’Isola di Sua Maestà è Nick Hornby (una specie di eroe nazionale per i Gunner come me), autore del best seller “ Fever Pitch” (Febbre al 90°, in italiano) che aveva bollato il libro come “destinato a un pubblico di raffinate signore di una certa età”.
Ma poi, con sua stessa sorpresa, Hornby continua: “ Love, Nina è il libro più spassoso ed eccentrico che abbia letto quest’anno”, ovvero nel 2013.

A questo punto era quasi naturale che a scrivere l’adattamento della storia fosse lo stesso Nick Hornby, che ne ha parlato appunto in un’intervista rilasciata a “L’internazionale”, in contemporanea all’uscita del suo libro “Funny girl”.

I dialoghi risultano quindi fantastici.
Nella sua recensione, Oliver Joyard scrive:
“Love, Nina tra le altre cose ci fa ritrovare la vena sottile e profonda di Nick Hornby. I personaggi parlano di letteratura, cultura pop, femminilità e calcio in modo distaccato ma avveduto regalandoci un’esperienza unica e profondamente coinvolgente”.

Cosa altro aggiungere? Personalmente ritengo la scelta dei colori pastello per tutti gli interni un tocco di alta classe.
Insomma, guardate “Love, Nina”.

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*