SPORTITALIA: LA TV DEI GIOVANI E PER I GIOVANI

SPORTITALIA: LA TV DEI GIOVANI E PER I GIOVANI

Diventare giornalisti sta diventando un’impresa sempre più simile a una scalata verso una vetta non meglio identificata; non è più chiaro cosa si sta diventando. Un blogger? Un giornalista? Uno che ha un computer? Chi insegna a fare i giornalisti? Certo ci sono tutti gli ottimi corsi universitari sul tema, in cui si fa scrivere e si ripetono frasi come “scrivi bene, ma non troppo difficile” oppure “evita le banalità”; “in una redazione si lavora così.”

Ma di fatto c’è molta teoria, la quale è certamente sacrosanta, ma non è lontanamente paragonabile alla pratica in questo mestiere.

Un altro dato di fatto è che sempre meno persone hanno interesse a far entrare i giovani in questo mondo. Tanti giornalisti si sentono minacciati e hanno paura di perdere il loro prestigio. Pochi scommettono sui giovani.

Chi, invece, fa questo da ormai dieci anni è Sportitalia, la TV dello sport.

Nel mese di settembre, infatti, si è svolta la decima edizione del Workshop di Sportitalia.

Ma di preciso, di cosa si tratta?

Il workshop è composto di 5 giorni, durante i quali circa 90 ragazzi (dai 18 ai 30 anni) ogni anno hanno la possibilità di mettersi alla prova riguardo le competenze necessarie per lavorare nel mondo del giornalismo, in particolare quello televisivo, ed incontrare professionisti di ogni ambito del settore.

Tra gli ospiti di quest’anno ricordiamo Luca Serafini, Giancarlo Padovan e l’immancabile esperto di mercato Alfredo Pedullà. Queste figure dispensano consigli in base alla loro ampia esperienza e successo nel settore, dando così modo ai partecipanti di comprendere meglio in che mondo si stanno addentrando, cosa seva davvero per fare questo lavoro e quali errori non sono da commettere.

I ragazzi hanno, inoltre, la possibilità di cimentarsi con simulazione di conduzione e di inviato in diretta nazionale, insomma una prova del fuoco per capire cosa ci voglia per stare davanti ad una telecamera.

Presenza fissa è il direttore Michele Criscitiello, classico esempio di giornalista fattosi da solo a colpi di talento e faccia tosta, il quale condivide più che volentieri racconti sulla sua carriera per sottolineare alcuni passaggi chiave che potrebbero presentarsi, in modo similare, anche ai ragazzi che ha di fronte.

I ragazzi sono obbligati a vincere le loro paure e a farsi avanti.

Le simulazioni si spostano anche su settori come la realizzazione di un testo per un servizio, il che offre l’opportunità di esercitare una specifica competenza, che richiede talento nella scrittura, ma anche intuito su come cadenzare un testo per la televisione.

Divisi in gruppi, i ragazzi realizzano, dopo l’orario di lezioni e simulazioni, un servizio, utilizzando le immagini di giornata. Il servizio viene poi mandato in onda durante la trasmissione serale della rete. Gli stessi ragazzi prendono parte alla trasmissione come pubblico.

Cosa distingue questo workshop dagli altri? In che modo investe davvero sui giovani?

Tutte le attività offrono spunti alla redazione per valutare le varie capacità dei partecipanti, per poi, alla fine della settimana, sceglierne due ai quali offrire uno stage trimestrale, in seguito al quale, nella maggioranza dei casi, questi vengono assunti da Sportitalia.

Il messaggio è chiaro: Sportitalia si rinnova ogni anno, aggiunge ogni anno due giovani talentuosi e selezionati con cura nell’organico della propria redazione dando modo loro di realizzare il loro sogno e permettendo così a tutti di continuare a sognare. Un monito per l’intero settore giornalistico.

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