Rami Malek, Olivia Colman, Regina King e Mahershala Ali con il loro premi Oscar (Frazer Harrison/Getty Images)

Qualcosa sugli Oscar 2019

Durante la notte italiana tra domenica 24 e lunedì 25 febbraio si è tenuta la 91esima edizione degli Academy Awards, più comunemente noti come premi Oscar. Un’edizione quasi surreale per la completa mancanza di entertainment: l’assenza di un conduttore primario, dopo le dimissioni di Kevin Hart, nella bufera mediatica per i tweet omofobi di una decina d’anni fa, la scelta di non ricorrere alla classica ouverture d’impatto che rompesse il ghiaccio (chi si ricorda il magnifico numero di Neil Patrick Harris agli Oscar 2015?) e la fretta di concludere la cerimonia – premieremo quattro categorie durante la pubblicità, anzi no ma vediamo di fare in fretta – hanno gravato non poco sull’intera cerimonia, il cui unico highlight, dal punto di vista puramente intrattenitivo, è la commovente performance di Shallow, cantata da Bradley Cooper e Lady Gaga, la quale, com’era prevedibile, si aggiudica anche la statuetta per la miglior canzone.

 

Il premio di miglior film se l’è portato a casa Green Book: tuttavia, della vera (ma neanche tanto) storia del jazzista Don Shirley, si è parlato relativamente poco. Ci ricorderemo di quest’edizione come l’anno dell’assoluto trionfo di Roma, anzi, di Alfonso Cuarón, che si porta a casa ben tre statuette, da aggiungere alla quarta, aggiudicata nel 2014 per Gravity, della vittoria di Spike Lee, che sfoggia un sobrio abito viola in omaggio a Prince, per la miglior sceneggiatura non originale (BlackKklansman), di Rami Malek e della sua celebrazione della diversità nel suo acceptance speech e del sottovalutatissimo Mahershala Ali, che dal 2017 a oggi ha vinto due Oscar, eguagliando il bottino che un altro grande attore afroamericano, Denzel Washington, ha ottenuto in trent’anni di carriera. Se c’è qualcosa che gli Academy Awards di quest’anno hanno mostrato è che non serve dare il “contentino” alle minoranze, perché riescono benissimo da sole a far emergere le loro eccellenze.

 

A tal proposito, Black Panther si porta a casa, a sorpresa, i premi per la miglior scenografia, colonna sonora e costumi. Evitando sterili – e soprattutto inutili, dal momento che l’Academy si è già pronunciata – polemiche su chi meritasse la vittoria, è evidente come il voto della giuria, quest’anno, abbia premiato l’innovazione: gli artisti dietro il primo cinecomic per incassi hanno saputo unire con coerenza il rispetto dell’ancestrale cultura rituale dell’immaginario regno di Wakanda con la modernità del mondo contemporaneo, sia nelle ambientazioni, sia nell’aspetto dei personaggi, sia nella colonna sonora dello svedese Ludwig Göransson, coadiuvato dalla fondamentale mano del rapper americano Kendrick Lamar, con le sue tracce di hip-hop sperimentale, innervato di soul e sonorità tribali.

 

In un’edizione che sembra premiare l’audacia e la rottura rispetto alla tradizione, soltanto La favorita è rimasta fuori dai festeggiamenti: nonostante l’importantissima e meritatissima statuetta per la miglior attrice protagonista assegnata a Olivia Colman, che nel film interpreta la regina Anna – con buona pace di Glenn Close e delle sue sette nomination senza vittorie –, nessun altro premio ha seguito le nove restanti candidature per il film di Yorgos Lanthimos. La pellicola è uno spaccato sugli intrighi politici che intessono la vita di corte dell’Inghilterra settecentesca, una società matriarcale dove Emma Stone e Rachel Weisz, le due contendenti al ruolo di favorita della regina, si alternano tra predatrice e preda, una Versailles ante litteram, una bolla dalla quale non è possibile uscire – la cui metafora visiva sono i distorcenti fish-eye utilizzati per le inquadrature più ampie – a meno di non essere fatti fuori. Una ventata d’aria fresca per il genere dei film in costume, scandagliato dalla lente dell’estetica visionaria del regista greco. Ma il tempo è galantuomo e, sicuramente, Yorgos avrà la possibilità di rifarsi.

Di seguito, tutte le categorie e le nomination. Sottolineati, i vincitori.

 

Miglior film

Green Book
A Star Is Born
Black Panther
BlacKkKlansman
Bohemian Rhapsody
La favorita
Roma
Vice – L’uomo nell’ombra

 

Migliore regia

Alfonso Cuarón – Roma
Yorgos Lanthimos – La favorita
Spike Lee – BlacKkKlansman
Adam McKay – Vice – L’uomo nell’ombra
Paweł Pawlikowski – Cold War

 

Migliore attore protagonista

Rami Malek – Bohemian Rhapsody
Christian Bale – Vice – L’uomo nell’ombra
Bradley Cooper – A Star Is Born
Willem Dafoe – Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
Viggo Mortensen – Green Book

 

Migliore attrice protagonista

Olivia Colman – La favorita
Yalitza Aparicio – Roma
Glenn Close – The Wife – Vivere nell’ombra
Lady Gaga – A Star Is Born
Melissa McCarthy – Copia originale

 

Migliore attore non protagonista

Mahershala Ali – Green Book
Adam Driver – BlacKkKlansman
Sam Elliott – A Star Is Born
Richard E. Grant – Copia originale
Sam Rockwell – Vice – L’uomo nell’ombra

Migliore attrice non protagonista

Regina King – Se la strada potesse parlare
Amy Adams – Vice – L’uomo nell’ombra
Marina de Tavira – Roma
Emma Stone – La favorita
Rachel Weisz – La favorita

 

Migliore sceneggiatura originale

Green Book
La favorita
First Reformed – La creazione a rischio
Roma
Vice – L’uomo nell’ombra

 

Migliore sceneggiatura non originale

BlacKkKlansman
La ballata di Buster Scruggs
Copia originale
Se la strada potesse parlare
A Star Is Born

 

Miglior film straniero

Roma (Messico)
Un affare di famiglia (Giappone)
Cafarnao (Libano)
Cold War (Polonia)
Opera senza autore (Germania)

 

Miglior film d’animazione

Spider-Man – Un nuovo universo
Gli Incredibili 2
Ralph spacca Internet
Mirai
L’isola dei cani

 

Migliore fotografia

Roma
Cold War
La favorita
Opera senza autore
A Star Is Born

 

Migliore scenografia

Black Panther
La favorita
First Man – Il primo uomo
Il ritorno di Mary Poppins
Roma

 

Miglior montaggio

Bohemian Rhapsody
BlacKkKlansman
La favorita
Green Book
Vice – L’uomo nell’ombra

 

Migliore colonna sonora

Black Panther
BlacKkKlansman
L’isola dei cani
Il ritorno di Mary Poppins
Se la strada potesse parlare

 

Migliore canzone

Shallow (A Star is Born)
All the Stars (Black Panther)
I’ll Fight (RBG)
The Place Where Lost Things Go (Il ritorno di Mary Poppins)
When a Cowboy Trades His Spurs for Wings (La ballata di Buster Scruggs)

 

Migliori effetti speciali

First Man – Il primo uomo
Avengers: Infinity War
Ritorno al Bosco dei 100 Acri
Solo: A Star Wars Story

 

Miglior sonoro

Bohemian Rhapsody
Black Panther
First Man – Il primo uomo
Roma
A Star Is Born

 

Miglior montaggio sonoro

Bohemian Rhapsody
Black Panther
First Man – Il primo uomo
A Quiet Place – Un posto tranquillo
Roma

 

Migliori costumi

Black Panther
La ballata di Buster Scruggs
La favorita
Il ritorno di Mary Poppins
Maria regina di Scozia

 

Miglior trucco e acconciatura

Vice – L’uomo nell’ombra
Border – Creature di confine
Maria regina di Scozia

 

Miglior documentario

Free Solo
Hale County This Morning, This Evening
Minding the Gap
Of Fathers and Sons
RBG

 

Miglior cortometraggio documentario

Period. End of Sentence.
Black Sheep
End Game
Lifeboat
A Night at the Garden

 

Miglior cortometraggio

Skin
Detainment
Fauve
Marguerite
Madre

 

Miglior cortometraggio d’animazione

Bao
Animal Behaviour
Late Afternoon
One Small Step
Weekends

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